ritrovare la motivazione

4 consigli per ritrovare la motivazione sul lavoro

Ti sarà capitato di pensare a quanto sia importante, nel lavoro e nella vita, essere motivati. La motivazione è il carburante delle tue azioni: se viene a mancare, ogni cosa diventa difficile, complicata, un peso. Se poi nella vita fai il manager o l’imprenditore, oltre a motivare te stesso, ti tocca anche capire come tenere alta la motivazione dei tuoi collaboratori.

In giro per il web vanno molto di moda le frasi motivazionali.
Nulla è impossibile. Se vuoi puoi. Devi crederci. Non arrenderti mai.”
Di solito accompagnate da immagini di atleti che tagliano il traguardo, o scalate in solitaria, o figure che esultano su uno sfondo rosso tramonto. Può essere che queste immagini ci forniscano una ispirazione momentanea, ma la motivazione è una cosa seria e non sarà una frase a effetto a farcela trovare.

La psicologia distingue due tipi diversi di motivazione: una motivazione interna e una esterna. Più precisamente si parla di motivazione intrinseca o di motivazione estrinseca.

Una motivazione è intrinseca quando è strettamente legata all’attività che sto svolgendo. Per esempio: il mio lavoro è il programmatore. Programmare mi piace, mi dà soddisfazione, mi fa sentire utile. È l’attività in sé che mi motiva.

Si parla invece di motivazioni estrinseche quando fai qualcosa per ottenere un vantaggio o una ricompensa. Faccio il programmatore perché mi pagano bene. Mi  impegno nella programmazione perché così il capo mi farà i complimenti o mi darà una promozione.

Gli studi sulla motivazione hanno dimostrato che le motivazioni estrinseche – quelle basate sulle ricompense – non funzionano (o meglio, funzionano poco). E quindi, purtroppo, ci tocca ammettere che abbiamo sbagliato tutto. Il mondo del lavoro è governato dalla logica degli incentivi: se lavori tanto e bene vieni ripagato in termini di denaro e riconoscimento (carriera).

Qualche anno fa alla London School of Economics hanno preso in considerazione ben 51 studi diversi riguardo il rapporto tra incentivi economici e produttività. Si sono trovati davanti un risultato sorprendente: gli incentivi economici non solo non fanno aumentare la produttività, ma addirittura la peggiorano.

E perché succede?
Secondo gli autori della ricerca per questi due motivi.

Perché offrire premi in danaro riduce la motivazione intrinseca, cioè la spinta interiore a portare a termine i propri compiti e il piacere che deriva dallo svolgere il lavoro. E poi perché tende a peggiorare l’ambiente di lavoro deprimendo lo spirito di squadra e la collaborazione. Tutto ciò ha un evidente impatto negativo sulle performance complessive.

C’è un solo caso in cui il danaro funziona bene come spinta motivazionale: quando gli stipendi sono troppo bassi. Le persone sotto pagate infatti tendono a essere demotivate e a lavorare male. Se si offre loro uno stipendio più alto, lavorano meglio. Però quando le persone ricevono uno stipendio adeguato, i soldi smettono di essere motivanti.

E se non sono i premi a motivare le persone sul lavoro, cosa serve allora? Ce lo spiega Daniel Pink, giornalista e saggista americano, che ha dedicato molto tempo a studiare questo tema e ha raccolto i risultati in un libro che si chiama Drive. La sorprendente verità su ciò che ci motiva nel lavoro e nella vita.

I fattori che inducono un miglioramento delle prestazioni e della produttività sono essenzialmente tre:

  1. Autonomia: avere il controllo del proprio lavoro, avere voce in capitolo nel decidere a cosa lavorare, come e quando.
  2. Padronanza: diventare sempre più bravi, imparare, padroneggiare sempre meglio il lavoro e mettere questa competenza al servizio degli altri.
  3. Scopo: avere la sensazione di lavorare per qualcosa, per il raggiungimento di un obiettivo che va a beneficio della collettività.

Se hai un team da coordinare puoi impegnarti ad agire su queste tre leve per cercare di migliorare le prestazioni del tuo gruppo di lavoro.
Questi tre fattori sono un ottimo punto di partenza anche per motivare se stessi.
Può capitare a tutti di trovarci a fare un lavoro che non ci piace molto. Oppure il lavoro tutto sommato ci piace, ma attraversiamo un momento di stanchezza e ci sentiamo particolarmente demotivati. Oppure ancora ci hanno dato (o ci siamo dati) un obiettivo impegnativo, siamo partiti con grande entusiasmo ma poi la fatica sta prendendo il sopravvento.

In tutti questi casi, ecco quali possono essere le buone strategie per ritrovare la motivazione giusta.

ritrovare la motivazione

4 consigli per ritrovare la motivazione sul lavoro

  1. Cerca di capire qual è la tua missione
    Fatti questa domanda: in che modo quello che sto facendo contribuisce a rendere il mondo un posto migliore?
    In certi casi potrebbe non essere facile rispondere. Forse ti senti solo una piccola rotella di un ingranaggio, ma prova a guardare il meccanismo nel suo insieme: che impatto ha sulla collettività? Dai un senso al tuo lavoro, cerca di capire a cosa serve al di là del tuo stipendio e del microcosmo del tuo ufficio.
  1. Considera l’apprendimento come uno dei tuoi obiettivi più importanti
    Cosa ho da imparare? Che cosa mi insegna quello che sto facendo?
    Diventare bravi in qualcosa è un obiettivo molto motivante. Sentirsi esperti, acquisire sicurezza, autorevolezza, capacità di muoversi con fiducia: sono ricompense forti per molti di noi. Considera che l’apprendimento ha molte facce: è sicuramente imparare a svolgere una mansione o acquisire una nuova competenza, ma anche migliorare le abilità relazionali, scoprire qualcosa di nuovo su te stesso e sulle tue potenzialità, superare quello che credi essere un tuo limite.
  1. Ricordati ogni giorno cosa stai facendo e perché
    Ogni giornata porta con sé delle sfide, piccole o grandi che siano. Purtroppo è facile scivolare nella routine, scordare il perché degli impegni che abbiamo preso, lottare contro mille ostacoli e perdere così di vista il quadro generale. Fare il punto della situazione ogni giorno (o anche ogni settimana) è una bella abitudine. Come è andata la giornata (o la settimana) appena conclusa? Cosa ho fatto? Cosa mi aspetta domani? Quali sfide devo affrontare? E perché le sto affrontando?
    È ottimo usare un diario per fare questo check. Non c’è bisogno di scrivere la divina commedia, bastano poche frasi. Serve per evitare di trovarci sommersi in un mare di doveri senza riuscire più a ricordare le scelte che stavano a monte degli impegni che abbiamo preso.
  1. Utilizza al meglio i tuoi talenti
    Tutti noi abbiamo dei punti forza. Certe cose ci riescono meglio di altre. A volte però succede che il lavoro che facciamo non ci dia l’occasione di applicare al meglio le nostre doti. E questo può essere fonte di frustrazione.
    Se le cose stanno così, la cosa migliore che puoi fare è quello che io definisco: metterci del tuo. Non adattarti passivamente a quello che ti sembra essere lo standard richiesto, ma al contrario scova i tuoi punti di forza e mettili comunque a frutto. Sei una persona creativa ma fai un lavoro di ordinaria amministrazione?  Mettiti a fare qualcosa diversamente: cerca di capire se c’è un punto della procedura che può essere migliorato e fallo.
    Sei un asso nelle relazioni, il tuo sogno era la carriera diplomatica, ma fai un lavoro che non ti mette in contatto con il pubblico? Sfrutta le tue doti con i colleghi o con i clienti, e quanto meno avrai migliorato l’ambiente di lavoro.
    Ami scrivere ma il massimo che ti consente il lavoro che fai sono delle fredde lettere commerciali? Fai in modo che quelle lettere diventino dei piccoli capolavori: brevi, chiare e cortesi.

E se per caso il problema è che non hai del tutto chiari quali sono i tuoi talenti… resta sintonizzato perché questo è proprio uno degli argomenti dei prossimi articoli!

Marina Innorta

Marina Innorta

Di formazione sociologa, di professione curiosa a 360 gradi. Impiegata per necessità, blogger per passione. Conosco la fatica della routine, ma anche il guizzo della creatività e la gioia della condivisione. Il mio blog si chiama My Way e scrivo di psicologia positiva, meditazione, crescita personale … e altre cose buone per la mente.

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