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Come smettere di rimandare sempre tutto a domani

La procrastinazione è la tendenza a rimandare continuamente i nostri impegni. È un problema diffuso le cui cause sono spesso fraintese: non è sempre colpa della pigrizia o della poca forza di volontà. I motivi per cui rimandiamo possono essere diversi e difficili da cogliere. Ma se scopri perché stai procrastinando, saprai anche cosa fare per smettere.

Lo faccio domani!

Quante volte ti sei trovato a dire questa frase? E quante volte domani è diventato dopodomani, o la prossima settimana, e alla fine ti sei trovato strozzato dagli impegni e dalle scadenze?

Questa tendenza a rimandare di continuo si chiama procrastinazione ed è un problema tanto diffuso quanto fastidioso.

Il modo più istintivo che abbiamo per superare il problema è quello di cercare di spronarci. Facciamo appello alle nostre migliori motivazioni, cerchiamo di darci una scrollata, spesso ci rimproveriamo e ci sentiamo in colpa. Tutto questo però non ci aiuta, e un attimo dopo stiamo di nuovo procrastinando.

Succede perché non abbiamo chiare quali sono le cause della nostra procrastinazione. Pensiamo che sia un problema di pigrizia, di mancanza di volontà e di disciplina, ma nella maggior parte dei casi dietro la procrastinazione ci sono altri motivi.

La tendenza a rimandare sempre i propri impegni può avere cause diverse, a cui corrispondono soluzioni diverse. Se scopri perché stai procrastinando, scoprirai anche quale è la strategia giusta per smettere.

Vediamo quindi alcune possibili cause di procrastinazione e quali sono i rispettivi rimedi da mettere in atto.

Non rimandare sempre a domani

1. Stai procrastinando perché ti senti sopraffatto dal compito che ti aspetta?

Hai un esame difficile da studiare. La tesi di laurea o di dottorato da scrivere. Un progetto molto impegnativo da concludere entro l’anno. O forse si tratta di quella montagna di vestiti da stirare che è diventata più alta della torre Eiffel?

Quando il compito che hai davanti richiede molto tempo e impegno per essere portato a termine, è facile sentirsi disarmati. La sensazione è quella di dovere svuotare l’oceano con un cucchiaio. L’obiettivo da raggiungere è così distante che cominciare a lavorarci sembra inutile. In questi casi è facile farsi prendere dallo sconforto e pensare che in fondo non fa nessuna differenza se cominciamo oggi o domani…

Se il problema è questo, cioè stai rimandando perché il compito che devi svolgere ti sembra più grande di te, ecco le strategie da applicare.

Comincia
Concentrati sulla prima azione da fare e metti a tacere gli altri pensieri. Non pensare all’obiettivo finale, lascialo proprio andare. Decidi solo di cominciare e stai a guardare. Qual è il primo passo? Accendere il pc, sederti alla scrivania e aprire un bel file chiamato ¨tesi di laurea¨? Buttare giù una bozza di indice? Leggere la prima pagina di quel librone di 300 e passa? Aprire l’asse da stiro?

Spesso il primo passo è difficile, ma quelli successivi vengono da sé e manco te ne accorgi.

Usa la tecnica del pomodoro
Questa è una tecnica molto utile per darsi un ritmo nel lavoro e nello studio. Ecco come funziona: prendi un timer, impostalo su 25 minuti, e poi impegnati a lavorare solo per quei 25 minuti. Quando il timer suona, fai una pausa di 5 minuti. Poi ricomincia. Mentalmente prendi l’impegno di concentrarti solo un pomodoro alla volta. Non tutto il giorno o tutto il pomeriggio, ma solo mezz’ora per volta, pomodoro dopo pomodoro. Per approfondire puoi leggere questo articolo creatività, concentrazione e pomodori.

Programma momenti di svago
Se ti metti in testa di lavorare senza interruzioni per molte ore al giorno, per molti giorni di seguito, è facile che prima o poi il tuo cervello provi a boicottarti. Dopo un po’ che lavori si distrae, si mette a vagare, non ne vuole sapere di stare sul pezzo. Se tu non gli concedi delle pause, lui se le prende da solo senza preavviso.

Se devi sostenere uno sforzo prolungato nel tempo è molto meglio programmare il tuo tempo di svago. Devi fare in modo di dire a te stesso: ok, adesso tre ore di lavoro filate, belle intense, poi si va in palestra, poi altre tre ore di lavoro e poi via, doccia e birra con gli amici. Ovviamente sostituisci ¨palestra” e ¨birra con gli amici¨ con attività di tuo gradimento.

Scrivi il tuo programma della giornata (o della settimana), comprensivo delle attività che farai per svago. Fai in modo che il tuo cervello sappia che la strada per portare a termine il lavoro sarà lunga, ma ci saranno ricompense durante il tragitto.

2. Stai procrastinando perché hai paura di fallire?

Ci sono persone, anche dotate di talento, che non riescono a fare fruttare le loro qualità, perché hanno troppa paura di fallire.

Hanno grandi progetti in mente, ma continuano a rimandare la loro realizzazione perché sono terrorizzati all’idea che le cose possano andare male. Piuttosto che confrontarsi con questo pericolo, preferiscono restare fermi.

Questa trappola ti può bloccare a lungo se non sei in grado di riconoscerla e di neutralizzarla.

Se pensi che il tuo rimandare a domani dipenda dalla paura di fallire, la tecnica giusta da utilizzare è lavorare su queste domande. Prendi carta e penna e scrivi le tue risposte.

Qual è la cosa peggiore che può succedere?
Se dovessi davvero fallire l’obiettivo che conseguenze ci sarebbero? Un fallimento sarebbe veramente insopportabile? Cosa puoi fare se questa cosa dovesse andare male?

Si tratta di guardare in faccia la paura del fallimento e di tradurla in uno scenario realistico.

Cosa posso fare ora?
In che modo posso aumentare le mie possibilità di successo? Quali problemi potrei incontrare nel mio cammino e come li posso risolvere?

Farsi queste domande significa orientare in modo positivo la preoccupazione che deriva dalla paura di fallire.

La vera sicurezza in se stessi non è essere certi che tutto andrà bene. Significa invece dire: sono preparato al peggio, e quindi ora mi posso concentrare su quel che serve per fare andare le cose al meglio.

3. Stai procrastinando perché hai paura di sbagliare?

Paura di sbagliare e paura di fallire si somigliano, ma non sono la stessa cosa.  La paura di fallire riguarda obiettivi importanti nei quali riponiamo grandi aspettative.

La paura di sbagliare è più terra terra e può bloccarci anche sulle piccole cose. Succede alle persone che soffrono di perfezionismo, cioè quell’assurda pretesa di fare sempre qualsiasi cosa al meglio senza sbagliare mai.

Ti accorgi che stai procrastinando per paura di sbagliare quando per esempio sul lavoro continui a chiedere consiglio al collega più esperto o al capo. Chiedere aiuto è utilissimo, ma per tutti arriva il momento in cui bisogna assumersi il rischio di sbagliare.

Molte volte il motivo per cui non vogliamo consentire a noi stessi di commettere degli errori è che abbiamo paura di come ci possono giudicare gli altri.

Ecco cosa puoi fare per superare la procrastinazione dovuta alla paura di sbagliare.

Smetti di identificarti con il tuo compito
Tu non sei quello che fai. Un giudizio sul frutto del tuo lavoro non è automaticamente un giudizio verso di te come persona. Se impari ad accettare le critiche troverai più agevole cominciare a darti da fare anche quando non ti senti proprio del tutto sicuro di quello che stai facendo.

Procedi per approssimazioni successive (se la situazione lo consente)
Invece di restare paralizzato pensando a quale possa essere il modo per azzerare la possibilità di errore, intanto comincia a fare qualcosa. Forse davvero non hai tutti gli elementi che ti servono per completare quella cosa al meglio. Ma tu intanto comincia, i passi successivi si chiariranno andando avanti. Tieni presente che molto probabilmente l’unico che si aspetta da te la perfezione, sei tu stesso.

Colloca gli eventuali errori nella loro giusta dimensione
La paura di sbagliare non è sempre negativa. In alcune circostanze agire con i piedi di piombo è indispensabile.

Prova allora a capire quali conseguenze potrebbero avere i tuoi errori. Se si tratta di conseguenze importanti, allora sei perfettamente legittimato a essere prudente e a fare di tutto per non sbagliare.

Molti altri possibili errori invece non producono gravi conseguenze (se non al tuo ego). Al massimo rischi una lavata di capo da un superiore. In questo caso molla la paura, non ti serve. È ancora una volta solo il perfezionismo che ti sta paralizzando.

Queste sono alcune delle tipiche cause di procrastinazione. Se capisci quale di queste ti sta bloccando, sarà più facile risolvere il problema. Poi c’è un ulteriore punto da prendere in considerazione: il disagio. Spesso il motivo per cui rimandiamo certi impegni, anche quando sono importanti, è che ci spaventa affrontare quel po’ di fatica e di disagio che comportano. La paura di sbagliare, di fallire, di non riuscire a portare a termine un compito gravoso ci fanno sentire un po’ vulnerabili, insicuri, traballanti. Allora a volte rimandiamo per non dovere fare i conti con queste emozioni sgradevoli.

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La buona notizia è che sono solo emozioni. Un po’ di insicurezza non ha mai ucciso nessuno. E sentirci vulnerabili in fondo vuol dire solo che siamo esseri umani.

Marina Innorta

Marina Innorta

Di formazione sociologa, di professione curiosa a 360 gradi. Impiegata per necessità, blogger per passione. Conosco la fatica della routine, ma anche il guizzo della creatività e la gioia della condivisione. Il mio blog si chiama My Way e scrivo di psicologia positiva, meditazione, crescita personale … e altre cose buone per la mente.

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