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Perfezionismo: come evitare di farsi intrappolare

Il perfezionista è una persona che stabilisce obiettivi troppo elevati e si affanna di continuo per cercare di raggiungerli, senza riuscirci mai. Il perfezionismo si manifesta con tre modalità: la paura del fallimento, il rifiuto delle emozioni negative, e l’incapacità a riconoscere i propri successi. In questo articolo vediamo come riconoscere in noi la tendenza al perfezionismo e come provare a liberarcene.

Voler fare le cose per bene, impegnarsi nel lavoro, dare il meglio di sé, sono senza dubbio qualità positive. Ma il desiderio che tutto sia fatto al meglio può sconfinare nel perfezionismo, che cela un bisogno eccessivo di controllo, una paura esagerata degli errori, una visione idealizzata di se stessi e della realtà.

Il perfezionista è uno che fissa obiettivi e standard alti, molto alti… Così alti che è davvero difficile raggiungerli. E quindi cosa succede? Subentrano ansia, difficoltà a concludere i lavori (non sono mai abbastanza perfetti), paura di sbagliare, procrastinazione. Il perfezionista non è mai contento di quello che ha perché guarda sempre a cosa c’è di meglio, chiede moltissimo a se stesso (e agli altri), vive in un mondo fatto di regole, di doveri, di standard a cui conformarsi.

Le 3 caratteristiche del perfezionismo e come superarle

Il perfezionismo si manifesta attraverso tre caratteristiche principali. Vediamo quali sono e come possiamo imparare a superarle.

  • La paura del fallimento

Il perfezionista non ammette il fallimento. Lo esclude dalla sua prospettiva, non ci vuole nemmeno pensare. Un perfezionista estremo è uno che ha capito che esiste una sola via per evitare di fallire: non fare. Così pur di evitare di cadere, resta fermo.

Un perfezionista, una volta stabilito un obiettivo, pensa che la strada per raggiungerlo debba essere per forza dritta e lineare. Non si rende conto che invece la strada è tortuosa, piena di sbagli e fallimenti. Guarda solo al risultato e quindi non è capace di apprezzare il percorso.

Interpreta la realtà in bianco e nero. Una cosa o è buona, o è cattiva. O è un successo o è un fallimento. Non esistono sfumature.

Di conseguenza non è capace di accettare le critiche. Sente il bisogno di avere sempre conferme dagli altri, e quindi sta sulla difensiva.

L’ambizione alla perfezione si trasforma in procrastinazione e immobilismo. C’è sempre una scusa buona per non mettersi davvero in gioco.

Con questo approccio il perfezionista perde una grande ricchezza: la libertà di fare, di sbagliare e di imparare dagli errori.

L’unico modo per superare la paura del fallimento è permettere a se stessi di fallire, e scoprire che non è poi la fine del mondo.

Puoi cominciare a liberarti dalla paura di fallire con questo esercizio: pensa a qualcosa a cui hai rinunciato per paura di fallire. Per esempio quando hai rinunciato a ballare davanti agli altri per paura di sembrare goffo. Oppure non ti sei proposto per un certo lavoro perché non eri sicuro di saperlo fare al meglio. Ecco prendi una di queste cose e falla, quantomeno provaci. Consenti a te stesso di essere goffo, spaventato o incapace. Esponiti al rischio di fallire e vedi l’effetto che fa. Sbaglia, e osserva con i tuoi occhi quello che accade.

  • Non accettare le emozioni negative

Il perfezionista è convinto che la felicità sia fatta di buone giornate inanellate l’una dopo l’altra. Ti alzi e ti senti forte e pronto ad affrontare i tuoi impegni. Il tuo umore è buono, sei pieno di energia e di pensieri positivi. Niente e nessuno è in grado di farti sentire a terra, stanco, svogliato, demotivato, impaurito.

Questa prospettiva è semplicemente irreale. Tutti gli esseri umani provano emozioni spiacevoli. Rabbia, gelosia, invidia, paura, insicurezza. Il problema del perfezionista è che non le tollera e fa del suo meglio per sopprimerle e per negarle.

Però – come ci insegna ormai da tempo la psicologia – reprimere le emozioni non è salutare. Inoltre esiste un meccanismo paradossale: più cerchi di allontanare qualcosa dalla tua mente, più questa torna presente.

Certo non si impara a riconoscere e ad accettare le emozioni da un giorno all’altro. Però è già importante il solo capire che tristezza, dolore, paura e incertezza fanno parte dell’esperienza umana. Tutti provano queste emozioni, anche chi di solito non lo ammette e al contrario mostra sempre grande sicurezza.

Un modo per prendere confidenza con le nostre emozioni è praticare la meditazione mindfulness, che è proprio questo: una pratica di accettazione. Con la meditazione si impara a essere presenti a se stessi, e quindi a riconoscere, accogliere e accettare ciò che accade qui e ora. Anche quando il qui e ora è fatto di emozioni negative che ci fanno stare a disagio.

  • Rifiutare i successi

L’insoddisfazione è la fedele compagna del perfezionista. Poco importa quello che riesci a fare; godere dei successi, grandi o piccoli che siano, è impossibile.

Ci sono due strategie adottate dai perfezionisti per mantenere questo stato di perenne insoddisfazione:

  • stabilire standard troppo elevati, quasi impossibili da raggiungere;
  • sminuire immediatamente il valore di quello che si è ottenuto, passando subito al livello successivo.

In questo modo il perfezionista sarà sempre insoddisfatto: tende a dare per scontato quello che ha, quello che c’è di buono, e concentra l’attenzione su quello che manca. Così si condanna a vivere nella mancanza.

Un buon esercizio per superare questo atteggiamento è fare una bella lista degli obiettivi che hai già raggiunto nella vita. Ripensa a una cosa che volevi e che poi hai ottenuto. Paure che hai superato e che magari adesso ti sembrano ridicole. Se non ti viene in mente niente, pensaci meglio e non dare nulla per scontato. Ti sei laureato? Hai fatto un viaggio in un luogo che desideravi moltissimo visitare? Hai un lavoro? Hai superato un esame difficile all’università? Hai avuto un figlio? Hai imparato una lingua straniera? Vedrai che di cose belle e buone ne hai combinate molte. È solo che tendi a darle per scontate e a considerarle di poco valore.

perfezionismo castello matite colorateIl perfezionismo è la somma di queste tre attitudini: la paura di fallire, il rifiuto delle emozioni negative e la continua insoddisfazione per quello che sei e per quello che hai.

Il desiderio di fare le cose per bene, di migliorare noi stessi e la nostra vita, di imparare, di crescere, sono tutte cose meravigliose, a patto che non vadano a sconfinare nella pretesa di perfezione. Per un perfezionista è importante imparare a smussare gli angoli, cambiare leggermente prospettiva e imparare a vedere la realtà per come è, nella sua perfetta imperfezione.

Marina Innorta

Marina Innorta

Di formazione sociologa, di professione curiosa a 360 gradi. Impiegata per necessità, blogger per passione. Conosco la fatica della routine, ma anche il guizzo della creatività e la gioia della condivisione. Il mio blog si chiama My Way e scrivo di psicologia positiva, meditazione, crescita personale … e altre cose buone per la mente.

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